Questo sito è stato promotore di alcune campagne di monitoraggio delle meduse, attivo su tutto il territorio nazionale ma ad oggi oltre ad alcune specie endemiche bisogna far fronte a quelle specie aliene che stanno diffondendosi in tutto il Mediterraneo
La presenza del pesce scorpione (Pterois miles) riporta quasi 2000 segnalazioni e il Mar Ionio si conferma come una delle aree più vulnerabili!
Pescatori, subacquei e semplici osservatori in vacanza possono contribuire per fornire il loro supporto alla campagna
Citizen science “Attenti a quei 4!” È un progetto “alienfish” rilasciato dalla campagna che fornisce indicazioni utili a riconoscere e contribuire al monitoraggio e talvolta prevenire incidenti con alcune specie tropicali che oramai si sono diffuse nei nostri mari.
Contribuire al monitoraggio della loro diffusione è molto importante, tutti possono inviare e documentare con foto o video le specie inviando la propria osservazione tramite il link https://shorturl.at/JM87A o in alternativa, utilizzando semplicemente WhatsApp al numero di telefono + 320 4365210.
I gruppi Facebook: Oddfish – https://www.facebook.com/groups/1714585748824288/ e Fauna Marina Mediterranea https://www.facebook.com/groups/faunamarinamediterranea/?locale=it_IT aiutano il progetto utilizzando l’hashtag: #Attenti4.
Le osservazioni aiutano ad integrare il dataset del portale ORMEF (www.ormef.eu), costituendo così la raccolta più aggiornata di dati sulla presenza del Pterois miles (o pesce scorpione) nel Mar Mediterraneo e ad essere protagonista del monitoraggio può essere chiunque e fornendo modelli di distribuzione delle specie nella speranza che le istituzioni si possano muovere in termini di prevenzione della diffusione (es. Campagne di pesca dello Pterois miles in America!) o semplicemente monitorando le correnti calde del “mare nostrum”
Come riconoscerli?
– Pesce scorpione (Pterois miles) – entrato dal Canale di Suez, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2016 ed è una tra le specie più invasive al mondo, conosciuta anche per aver colonizzato gran parte delle coste Atlantiche occidentali con un impatto ecologico già ben documentato. La specie è commestibile ma bisogna fare attenzione alle spine, queste possono causare punture molto dolorose anche 48 ore dopo la morte dell’animale al pari del nostro Scorfano (Scorpaena scrofa) e un predatore molto audace e puo’ competere attivamente con lui o altri pesci riducendone drasticamente il supporto alimentare
– Pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus) – entrato dal Canale di Suez, segnalato per la prima volta in Italia nel 2013, è caratterizzato dalla presenza di macchie scure sul dorso grigio-argenteo. La specie possiede una potente neurotossina che la rende altamente tossica al consumo, anche dopo la cottura. Inoltre, ha una possente dentatura con la quale può infliggere morsi dolorosi
– Pesce coniglio scuro (Siganus luridus) e Pesce coniglio striato (Siganus rivulatus) – anch’essi entrati dal Canale di Suez, sono stati segnalati in Italia per la prima volta nel 2003 e nel 2015, rispettivamente. Specie erbivore particolarmente invasive, sono entrambe commestibili ma bisogna fare attenzione alle spine. Queste possono causare punture dolorose anche dopo la morte dell’animale. Le abitudini alimentari li sovrappongono alle salpe nostrane creando problemi di condivisione delll’habitat.
Fonte: Ispra-ambiente