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IL FILTRO: SERA FILL 900

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Con questo filtro esterno inizia la prima serie delle esperienze che ho avuto nel tempo con i filtri esterni. L’articolo segue quello precedentemente scritto in questo blog e se non lo avete letto (male!) vi consiglio di iniziare da esso per comprendere meglio alcuni concetti sul funzionamento dei filtri.

Questo filtro posso dire che stato il mio primo amore, dato che la scelta del mio primo acquario si è basata sulla dotazione di un buon filtro esterno, oltre allo stile che doveva per forza essere intonato con l’arredamento (mia moglie!).

Da subito c’è stato un certo feeling tra noi! Pensate che appena una settimana dopo l’avvio si è staccato il tubo di entrata dell’acqua (era stato montato male dal mio ex negoziante) riversando i 2/3 di acqua per terra (100 litri e oltre). Il filtro dopo svariati tentativi di ripararlo ha oramai finito di lavorare a Ottobre 2011

Dunque! Dopo aver preso confidenza con gli sblocchi e i rubinetti che erano una costante dannazione, ho potuto notare sin da subito che nonostante la pompa fosse ben dimensionata per un 140 litri, il contenitore era costantemente sotto un enorme pressione, tale da renderlo impossibile da aprire.

il contenitore in pressione rende difficile staccare i raccordi rapidi

Staccare i tubi per la manutenzione poi… diventava un’impresa dato che non riuscivo mai a non far schizzare l’acqua dappertutto. In realtà un metodo l’avevo trovato: bastava chiudere il rubinetto di entrata e a pompa accesa si doveva attendere che la pressione diminuisse per poi chiudere il rubinetto di uscita e spegnere la pompa.

L’ampio cestello con attacco a tenuta stagna permette un’ottima tenuta e una filtrazione meccanica e biologica perfetta, comodo anche il piccolo vano per il carbone attivo o la torba

Nonostante i problemi di accessibilità per la manutenzione (apparteneva comunque ad un’altra generazione di filtri) il filtro, sia dal punto di vista biologico che meccanico ha sempre lavorato perfettamente l’unico vero problema era l’accesso ai materiali filtranti, che mi hanno poi spinto ad optare per un filtro interno a cassetta caricato con comune lana filtrante, e la rimozione delle spugne con la sostituzione con siporax.

il cestello dei materiali figuranti aperto 2 anni dopo

Dall’anno 2007 in poi il filtro è stato aperto di rado per la pulizia (l’ho fatto lavorare in continuo per 2 anni senza mai aprirlo!) e posso ben dire che la filtrazione è stata sempre perfetta. Riusciva a mantenere i nitrati a meno di 10 mg/L nonostante l’enorme sovracarico di pesci in vasca.

Ebbene termina qui l’articolo su questo filtro con alcune constatazioni alcune delle quali che credo abbiano portato alla rottura del filtro (non escludo che la colpa di tutto ciò si stata mia!):
– Filtro a livello di filtrazione assolutamente perfetto anche per acquari con elevatissimo carico organico.
– La pressione all’interno del contenitore è troppo elevata con il rischio di perdite d’acqua non appena le guarnizioni si usurano. Ridurre il diametro del tubo di ingresso dell’acqua potrebbe essere un’ottima soluzione.

il vano della girante il taglietto all’interno se si intasa non permette un buon afflusso di acqua per raffreddare il magnete che si surriscalda per attrito

– La girante deve essere pulita molto spesso poiché tende al surriscaldamento. al blocco e alla rottura, invano ho provato a riparare questo filtro sostituendo guarnizioni, rubinetti e la girante senza alcun successo.
– tubi e accessori di pescaggio perfetti per gestire le correnti in vasca.

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