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LaghettoTecnica in acquario

ALGHE IN LAGHETTO

È normale che si formino le alghe in un laghetto; la luce diretta del sole, il massiccio carico di nutrienti, la ridotta quantità di piante o la presenza di un sistema biologico, anche ben dimensionato, che potrebbe talvolta risultare insufficiente in condizioni biologiche instabili come ad esempio coi cambi di stagione o in momenti di bruschi sbalzi di temperatura, dove cioè si crea una situazione di squilibrio biologico del laghetto.
Lo sviluppo eccessivo delle comuni alghe verdi e/o marroni, nemiche numero uno dei nostri acquari, sono poco significative e spesso utili integratori alimentari per pesci e invertebrati (protozoi ecc.) in laghetto. Al contrario, con l’eccessivo sviluppo di quelle unicellulari; quelle alghe cioè che restano sospese in acqua, oltre a rendere antiestetico lo specchio d’acqua può anche compromettere la salute dei pesci soprattutto nei periodi caldi dove si può ridurre ulteriormente il contenuto di ossigeno disciolto nell’acqua.
Laghetto ninfea 7Laghetto con evidente fioritura di alghe unicellulari in sospensione.
Prevenire tale sviluppo con l’utilizzo di “correttori chimici” (additivi antialghe o correttori di pH ecc.) o con l’acquisto di nuovi sistemi biologici (es. un filtro biologico ancor più performante) può essere dispendioso e non sempre di sicuro effetto. Il monitoraggio continuo dei nutrienti (nitrati, fosfati ecc.) inoltre, non è sempre efficace a prevenire il loro sviluppo e non porta a soluzioni talvolta scoraggiando chi non ha dimestichezza con test chimici e dosaggi con conseguente abbandono delle speranze di recupero di un sistema costato non poco in termine di fatica e di denaro, senza contare l’aspetto umano verso i pesci che talvolta possono essere abitanti di notevoli dimensioni e di elevato valore affettivo e talvolta anche monetario.
Il laghetto che ho costruito di recente (leggi articolo) non è certamente stato meno problematico degli altri! Ben due sono state le occasioni, sventate, di proliferazione algale affrontate in questi mesi senza alcun preavviso “chimico”. Nonostante avessi i parametri chimici in ordine e nonostante la mia costanza nei regolari cambi d’acqua(1), non sono mancati i problemi di fioritura algale che hanno reso il laghetto, per non pochi giorni, inguardabile.

Laghetto 1a

Laghetto colpito da un principio di fioritura algale con ridotta visibilità del fondo di soli 30 cm
Per risolvere questo annoso problema non occorre però scoraggiarsi, l’esperienza di amici e la pazienza, mi ha portato in pochi giorni a risolvere questo problema in maniera semplice ed efficace. Basta solo seguire due semplici operazioni:
1 – Munirsi di una lampada UV.
Oggigiorno i negozi e il web permettono affittare o sciegliere e acquistare una vasta gamma di modelli (anche usati) a prezzi veramente accessibili (costano circa 70 – 100€) ed aiutano a prevenire e risolvere con pochi Watt di corrente elettrica un serio problema biologico ed estetico.
2 -Dotarsi di un buon filtro meccanico.
Fare opportuni test chimici per la misura dei nutrienti come i nitrati, i nitriti, e i fosfati, in un laghetto con eccessivo carico organico può falsare i risultati su nutrienti che ci aspetteremmo di trovare in eccesso ma che apparentemente non eccedono. Ciò non è dovuto alla bassa qualità dei test, tutt’altro, ma alla capacità di molte piante e soprattutto alghe, di nutrirsi direttamente dei residui organici non ancora decomposti. È questo il motivo per cui i comuni nutrienti base delle alghe potrebbero non essere “testabili” ma comunque presenti ed attivi nel loro ciclo biologico che nutrendosi delle loro “sorelle” morte continuano a crescere e riprodursi senza gli apparenti parametri fuori posto che ci aspetteremmo di trovare coi test chimici. Eliminare le cellule morte sotto effetto della lampada UV e che potrebbero col tempo fare da nutrimento a nuove alghe, è essenziale per ridurre il carico organico nel sistema. Ciò può essere facilmente effettuato aggiungendo un ulteriore filtro meccanico all’acqua in uscita dalla lampada UV, realizzato semplicemente con una vaschetta in plastica supplementare (non utilizzare il filtro biologico!), forata nella parte bassa, e caricata di comune lana filtrante (lana bianca).
Con un ciclo continuo di 3-5 giorni non sarà difficile risolvere questo problema.
Laghetto sottoposto a trattamento UV. Notevole la trasparenza dopo soli 2 giorni. 
Per prevenire problemi futuri si può invece utilizzare una lampada a basso “wattaggio” in continuo oppure, come nel mio caso cioè per chi possiede lampade UV più potenti, si può programmare l’accensione della lampada una o più volte al mese per contenere la quantità di alghe unicellulari (comunque presenti nel laghetto) prevenendo ed evitando di dover vedere (e far vedere!) un laghetto che può sembrare poco curato.
fotodettagli…


NOTA 1 L’acqua del laghetto è riutilizzata anche come acqua di irrigazione del giardino per ridurre lo spreco d’acqua e l’utilizzo di concimi chimici.  
La soluzione al problema non si cerca nei libri ma nell’esperienza di chi da anni non si arrende e affronta i problemi giorno per giorno. Cit.

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