Doryichthys martensii – Pesce ago
I pesci ago (Doryichthys martensii) sono dei piccoli pesci che appartengono alla famiglia dei Syngnathidae cioè alla famiglia dei conosciuti e noti cavallucci marini. In particolare Doryichthys martensii sono quei pesci che più si sono adattati a vivere in acque dolci.
Vivono nelle acque dolci costiere e nei lenti effluenti dei fiumi delle isole Malesi, dei Brunei Darussalam e della Tailandia. La loro lunghezza max è di 15 cm sono.
Le condizioni di allevamento di questo pesce non sono proibitive: pH: 6,0 – 8,0; Durezza dH: 5 – 19; temperatura di 24- 28°C. Un comportamento più attivo l’ho notato inserendo 1-2 cucchiai di sale da cucina ogni 25 litri. Possono vivere molto bene in vasche di medio litraggio 50-60 Litri sono più che sufficienti per 10 esemplari.
La vera difficoltà nell’allevamento di questi pesci è l’alimentazione, soffrono infatti la competizione alimentare. Sono pesci molto lenti che catturano i piccoli invertebrati che nuotano qua e là in vasca. Si nutrono di larve di zanzara, chironomus, dafnie, moine e artemia e prediligono il cibo vivo a quello secco che deve comunque essere molto piccolo e adatto a pesci che occupano la zona centrale della vasca.
Corydoras, caridina e pesci alghivori posso comunque essere degli ottimi compagni in vasca.
La riproduzione in natura avviene con la deposizione delle uova da parte della femmina all’interno del maschio che le feconda e le trattiene all’interno di una sacca ventrale fino alla schiusa. Proprio come per i conosciutissimi cavallucci marini.
Molto belli ed eleganti nel nuoto, Il carattere tranquillo e comunque attivo. Rovistano continuamente il fondo e il circondario alla ricerca di piccoli pasti da cacciare. Non sono molto colorati ma lo strano modo di nuotare, un pò serpentiforme ed un pò verticale che li rende comunque molto simpatici. A causa della loro difficile esigenza alimentare non li ritengo adatti ai neofiti ma vale comunque la pena acquistarli se si è in grado di fornirgli una vita adeguata.
Spero comunque in futuro di poterne ammirare e documentare la riproduzione.
Pingback: Il meglio di…2019 – acquariofilo.net