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Uova Aliexpress ci avete mai provato?

Quando si cercano prodotti per acquariofilia su Aliexpress si è soliti vedere tra i suggerimenti le uova di pesci. Non è mai chiaro cosa si celi dietro a questo “terreno magico”. Da buon acquariofilo, ho voluto spendere qualche soldino e togliermi la curiosità’ di scoprire quale sarà il risultato di questo acquisto.

L’immagine di copertina del prodotto Aliexpress

La descrizione più probabile è quella dei Medaka: Oryzias latipes o pesci della famiglia Cyprinodontidae come “Killifish” o anche detti “Killi” nome utilizzato dai conquistatori olandesi del XVII secolo in Nordamerica che deriva dalla parola olandese, kilde o kills che significa torrente.

Pesci dalla vita piuttosto breve, adattati ad un ciclo vitale che può durare anche una stagione meteorologica, per alcune specie ed alcuni anni per altre con la proprietà particolare di uno sviluppo accelerato e una maturità sessuale molto precoce che gli permette di nascere, crescere e riprodursi in tempi molto brevi e di produrre uova perenni che resistono cioè alla stagione secca.

Crescono e si riproducono negli specchi d’acqua ormai quasi secchi della stagione asciutta. Le uova, chiamate “uova perenni” restano in una sorta di animazione sospesa fino al ritorno della stagione delle piogge” (cit. Wikipedia). Questo periodo di latenza delle uova viene chiamato “diapausa”.

Le uova perenni contenute in questo terreno magico, a contatto con l’acqua, riprenderanno il loro ciclo vitale come in natura. Leggendo le informazioni di acquisto si comprende siano circa 30 uova con una o diverse varietà di pesci. La stessa illustrazione richiama foto diverse di specie comuni in acquariofilia e un assurdo titolo del prodotto 2024: “60 mm acqua L2024 + terreno magico = pesce Medaka killifish uova pesci, uovo scienza…30 uova/lotto” richiamando alla probabile specie dei Medaka quello in foto lo chiama anche “giocattoli di Natale!”

Uova di killifish! Già a studiarne le specie è un tantino complesso! anche se, a dire il vero, è tutto un mondo molto affascinante! Questo prodotto è invece descritto come una sorta di giochino didattico (di Natale!) per bambini (un sicuro trauma!!!) simile a quello dei Triops… o le famose “Scimmie di Mare” cioè Artemia salina! In pratica una miriade di nomi senza senso di crostacei, animali ecc.

Circa quattro mesi fa, ho acquistato una confezione molto simile, da venti uova ad un prezzo di 14.90 €, una media di meno di 0.80 € a probabile pesciolino; nel peggiore dei casi Medaka sp. che costano 5€ in negozio, un acquisto comunque o apparentemente conveniente.

Al pari del titolo, delle recensioni senza senso, delle istruzioni piuttosto scarse e delle informazioni sulla specie, non credo si possa scommettere nemmeno sull’alta percentuale di schiusa! Diffidente, ho optato per l’acquisto di tre confezioni per veder di aumentare la probabilità di avere qualche avannotto in più.

Il contenitore ordinato con all’interno la torba

Le uova arrivano in un contenitore in plastica di 2 cm con tappo a vite e sigillato con nastro adesivo; contiene la torba con le uova (“terra magica”).

Le istruzioni per la schiusa sono poche e piuttosto semplici:

  1. La temperatura più adatta per i pesci magici è tra i 18 e 28°C;
  2. Usare una piccola vasca trasparente. Non usare vasche grandi o contenitori che potrebbero compromettere la schiusa;
  3. L’acqua per la schiusa delle uova può essere di fonti sotterranee (acque di falda), acqua precedentemente bollita, acqua minerale o acqua di rubinetto lasciata all’aria per eliminare i residui di cloro;
  4. Durante l’incubazione usare un livello di acqua di 2-4 cm, altezze più alte o più basse possono ridurre il successo della schiusa;
  5. Per una buona schiusa, aspirare i depositi di cibo con una pipetta!
  6. Ogni 3 giorni aggiungere un decimo di acqua nuova;
  7. Non rivoltare il substrato per cercare le uova, si potrebbero rompere e ridurre la percentuale di schiusa;
  8. I piccoli pesci si colorano in 1 mese. Saranno ben colorati dopo 2 mesi e si potranno distinguere i differenti tipi di pesci. Potrete iniziare a riprodurre i nuovi pesci dopo tre mesi.
  9. Ci sono dalle 5 alle 12 diverse specie di pesci all’interno del substrato.

Dunque…all’opera!

PRIMA PROVA (Maggio 2024)

Vasca di schiusa

Una vaschetta 25x25cm abbastanza grande perché ci entri orizzontalmente un termoriscaldatore impostato a 24°C. Le istruzioni indicano un’altezza dell’acqua per la schiusa di 2-4 cm max quindi ho utilizzato un volume tale da coprire il termoriscaldatore.

Ho installato l’aeratore con una piccola porosa a debolissimo flusso (non era richiesto sulle indicazioni) ed utilizzato acqua da osmosi inversa a 23 µS/cm a simulare le prime piogge stagionali.

Il substrato di torba versato nella vasca di schiusa. In acqua si intravede qualche uovo.

Le indicazioni del venditore riferiscono una schiusa completa in 24-72 ore. In effetti 3 o 4 piccoli nuotavano liberamente già il giorno successivo alla reidratazione e dopo 3 giorni 5 piccoli avannotti su 20 uova dichiarate dal venditore.

Al primo tentativo ho scelto di spostare i piccoli in una nuova vasca da 4 litri con filtro ad aria per poterli alimentare con infusori e mangime micronizzato ed agevolarmi i cambi d’acqua del 20% ogni giorno con acqua a 230 µS/cm GH 4, KH 2, pH 6.92;. I pesci in vita dopo una settimana erano tre (5 € ad incognito pesciolino!).

Vaschetta da 4 litri dove ho trasferito la prima schiusa.
Il primo avannotto nato in  meno di 24 ore

SECONDA PROVA (Giugno 2024)

Stesse condizioni iniziali ma senza trasferire i pesci e cambio del 10% ogni tre giorni. L’alimentazione di entrambe le vaschette è stata fatta con infusori, nonostante fosse indicata alimentazione con artemia salina appena schiusa, quest’ultima scartata a priori perché i pesci sono estremamente piccoli alla schiusa, oltretutto era un prodotto con codice consigliato! Ho quindi optato per infusori e mangime micronizzato con setaccio da 0.022 mm (22µm).

La seconda covata a parità di condizioni chimico-fisiche ha avuto un resa di 7 avannotti e nessuna morte a differenza della prima che ha portato a 3 sopravvissuti. Probabilmente i primi giorni hanno bisogno di svilupparsi in acqua bassa 3-4 cm max ed in acqua “ferma”, istruzione probabilmente mal interpretata da me, avevo dunque abbassato al minimo l’aereazione che, seppur con un debolissimo flusso, sballottolava gli avannotti rendendone difficoltoso il nuoto o almeno questa è stata la mia spiegazione per una seconda prova non proprio di successo.

Al centro avannotto nato alla seconda schiusa.

Il debole flusso ha probabilmente favorito un agevole movimento dei pesci in assenza di corrente ma ho notato che le restanti uova sono ammuffite. Decido di abbassare ulteriormente il pH da 7,2 a 5,8 con mezza foglia di catappa.

Alcune uova bianche ammuffite

TERZA PROVA (15 Giugno)

Al pari delle condizioni iniziali, con la sola aggiunta di mezza foglia di catappa, ho processato la terza scatolina di uova.

Risultato della schiusa: 3 piccoli dopo meno di 18 ore ma nessun uovo ammuffito dopo una settimana. Schiusa un tantino deludente anche questa!

Le uova della terza schiusa non mostravano segni di muffa e man mano che ho diluito con acqua dei cambi ho recuperato qualche avannotto in più. Ignaro delle specie che possono esserci deduco che il pH basso a 5.1 non facesse schiudere le uova. L’aumento del pH per diluizione avrà avuto effetto sulla schiusa. Non ho mai avuto esperienze dirette sulla schiusa delle uova di killifish e devo dire il vero, non ho conoscenze in merito e le informazioni non sono proprio semplici da trovare. Questo fattore di schiusa, al pari delle due condizioni precedenti, mi sembra sia stato il fattore condizionante più plausibile.

Una buona intuizione è stata quella di non buttare via l’acqua delle precedenti schiuse ciò mi ha portato fortuna, recuperando dopo un po’ di giorni, 6 avannotti. Avranno tardato a schiudersi non trovando sin da subito un ambiente idoneo? saranno stati pesci di un’altra specie? Considerando che si parla di pesci che vivono in condizioni abbastanza particolari: acquitrini, ambienti probabilmente ad elevata escursione termica e ad elevata concentrazione di sostanze organiche in decomposizione possiamo immaginare come possano adattarsi facilmente a fenomeni fermentativi e e ambienti secchi nei substrati organici in cui vivono per poi riprendersi la loro vita al momento delle piogge abbondanti. Erano trascorsi circa venti giorni dall’incubazione resta un mistero come mai si siano schiuse dopo. Il mistero scoperta successivamente la specie è dovuto al fatto che le uova fossero in fase di diapausa ma non ancora pronte alla schiusa.

CONCLUSIONI e CONSIDERAZIONI

Condizioni chimico fisiche acqua:

  • Acquario 25 x 25 cm per max 4 cm di acqua (2 Litri circa);
  • Temperatura 24°C;
  • Acqua osmosi a 23 µS/cm cambi 10% con acqua a 230 µS/cm GH 4, KH 2, pH 6.92;
  • Porosa con debolissimo flusso;
  • Alimentazione con infusori primi 5 giorni poi artemia salina appena schiusa;
  • Dopo 15 giorni pesci spostati in vasca di allevamento da 5 litri nella ;
  • pH 6.92 nelle prime due prove. Terza prova pH 5.10

Da premettere che non ho esperienza in merito ai killi e le informazioni di base che si leggono sul web sono di poco valore e insufficienti a meno che non ci si rivolga a siti specifici (Huber’s killi). fatto sta che, con una cosciente inesperienza, dopo 3 settimane ho anche avuto una percentuale di schiusa del 50% da tutte e tre le prove ed una mortalità altrettanto alta. Delle tre schiuse ho recuperato cinque piccoli che sin da subito hanno mangiato e sono cresciuti ma non come da indicazioni del venditore. Credo sia probabile la presenza di più specie alcune di esse morte per condizioni avverse, alcuni avannotti, infatti, avevano comportamenti e “forme” diverse tra loro ma la mortalità elevata non mi ha permesso di constatare se l’informazione fornita dal venditore fosse veritiera o meno. I cinque sopravvissuti hanno continuato a mangiare sia artemia viva e decorticata dopo circa due settimane.

Dopo 40 giorni i colori e le forme iniziano a vedersi al secondo mese della prima schiusa la specie è facilmente riconoscibile Nothobranchius guentheri la forma “tozza” già dava una indicazione sulla specie e ne escludeva i medaka. Ciò significa che ricercare notizie dirette sui medaka fosse errata.

Fortunatamente nella prima schiusa hanno avuto successo di vita solo due maschi e solo successivamente ho avuto la possibilità di verificare che dalla seconda e terza schiusa avevo ottenuto 2 femmine e un altro maschio, sempre della stessa specie. Scoperta la specie mi accorgo che proprio nella schiusa delle uova di Nothobranchius guentheri la torba con le uova viene immersa in acqua e gli avannotti di solito si schiudono entro poche ore da cui la definizione di “pesce istantaneo” oppure, se nella fase di ritardo della diapausa delle uova dopo poche settimane, Con maggiori informazioni sulla specie avrei potuto essiccare nuovamente la torba e riprovare la schiusa dopo un mese circa per consentire lo sviluppo di eventuali uova rimanenti! Oppure era probabile che la metà delle uova non schiuse potessero non essere della stessa specie e i primi morti di una specie diversa? chissà!

Nothobranchius guentheri Maschio
Nothobranchius guentheri femmina

Per chi non lo sapesse, il fascino dei killi non sta solo sulla specie ma soprattutto dalla loro provenienza: il luogo dove vengono pescati, le condizioni del luogo e le varianti di colori e tutto questo mondo “wild” dietro ad essi. I killifish superano i concetti classici di acquario tropicale. Resta comunque una bella esperienza per chi si avvicina in quello che io chiamo “mondo killi” una nicchia di specie ed appassionati in un mondo complesso quasi quanto quello dei Ciclidi Malawi. Centinaia di nomi località di ritrovamenti e specie ma soprattutto di, a volte, scarse informazioni di questo mondo fatto di torbiere, mangrovieti e aree palustri dolci e salmastre temporanee e come già detto di concetti acquaristici molto diversi dal “tropicale continentale”.

Dalla scoperta della specie nascono anche le considerazioni e gli errori… il pH che non deve essere molto acido, l’acqua che deve essere “matura” e non di osmosi prima ed accettabilmente più salmastra successivamente e a seconda della specie. Ovviamente la qualità delle uova dipende anche dallo stadio di diapausa o che potrebbe dipendere da vari fattori determinanti come la specie stessa, la conservazione delle uova, il periodo in cui sono state raccolte, le condizioni di viaggio, il periodo ed il tempo in cui hanno viaggiato.

Nonostante ciò, il “gioco” potrebbe valere la candela se solo si avessero maggiori info sulla specie ed il titolo non confondesse le idee citando i medaka!

NOTA IMPORTANTE! Chi si avvicina al mondo dei Killi in genere, comprenderà come molti biotopi di queste specie siano relativamente “lontani” dagli standard acquariofili dei pesci comuni in acquariofilia che definirei per condizioni geografiche: “di acque continentali”. Fattore importante che mi ha portato ad una esperienza piuttosto “disastrosa” e che richiede uno studio preventivo sempre ben approfondito.

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