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Cibo vivo

Larve di zanzara & Co.

Oggigiorno nei negozi specializzati esiste una grande varietà di alimenti per i pesci delle più svariate forme e dimensioni, studiati ed ottimizzati per tutti i tipi di pesci. Un esempio e il mangime in fiocchi, granuli, microgranuli, compresse, stick, chip ecc.

La continua ricerca di cibi salubri, ha allo stesso tempo stimolato le aziende produttrici ad offrire un prodotto sempre più simile a quello che mangiano in natura, basti pensare ai cibi liofilizzati e surgelati che permettono ai pesci di alimentarsi come in natura.

In realtà l’evoluzione degli alimenti è stata niente meno che l’esigenza di poter allevare quei pesci di cattura che difficilmente si adattano da subito ai liofilizzati in fiocchi ecc.

Da questo punto in poi nascono gli acquariofili veri e propri che per passione e superando le barriere dei mercati e si cimentano ad alimentare i propri pesci in modo fai da te: zucchine bollite, carote, insalata, tuorlo d’uovo, dafnie, artemie, fino ad arrivare al mitico pastone per Discus.

Perché non dare direttamente i cibo vivo?

Bè! i fattori sono tanti:

  • la reperibilità: non sempre è facile trovare uno starter quali dafnia o moina, microworm, parameci, grindal, cyclops, ecc.
  • Il tempo: la malattia dei giorni nostri, alcune colture richiedono accorgimenti e cure che possono durare più giorni e non sempre una coltura va a buon fine. Un classico esempio è la coltura di artemia salina che dimenticata per 1-2 giorni in più diventa una coltura morta.
  • La praticità: che si collega al precedente punto e scoraggia (perlopiù rompe) quando la coltura va a farsi friggere.
  • Le stagioni: il caldo ed il freddo non sempre aiuta a mantenere la coltura; le temperature estreme rallentano le colture e/o possono decimarle completamente

Nonostante tutto il cibo vivo lo abbiamo proprio in casa e indovinate qual è……

(suggerimento: IL TITOLO!!!) Ebbene si! Le zanzare ovvero le larve.

 

Larve di zanzara pronte ad essere raccolte

A chi non è capitato dopo una tremenda lotta di darla in pasto ai pesci!?!

Un po’ di biologia di questo poco simpatico insetto (un po’ di cultura non fa mai male!)

It.wikipedia.org/wiki/culicidae

Da tempo molti acquariofili allevano le dafnie ed il primo suggerimento che si da per un allevamento del genere è di porre una rete a maglie fini per eliminare proprio la proliferazione di zanzare che come avrete capito depongono le loro uova sull’acqua.

 Nota pratica sull’allevamento delle dafnie:

l’alimento principale di questo crostaceo oltre al livito di birra, alghe ecc. è il latte che in eccesso fermenta producendo acido lattico dal lattosio.

 

Quindi dalle informazioni sul ciclo vitale delle zanzare ed in particolare sulla femmina si può ben dire che attirata dall’odore di questa sostanza si avvicina all’acqua depone le uova e dopo 5 giorni si schiudono e passano allo stadio larvale.

A questo punto possono essere raccolte piccolissime, con un setaccio per farina, per gli avannotti oppure a dimensioni di 2-3 mm possono essere raccolte con un normale retino sciacquate in acqua pulita e date in pasto ai pesci (è proprio la morte sua!!!).

Considerazioni e accorgimenti sull’allevamento:

  • Non dimenticate la coltura (non credo ci sia bisogno di spiegazioni)
  • Allevare le larve può essere un ottimo rimedio per differenziare l’alimentazione e stimolare la riproduzione dei pesci. Difatti si possono avere due o più colture diverse nello stesso contenitore.
  • Le zanzare a differenza delle dafnie non regrediscono durante i periodi più caldi quindi al calare delle riproduzioni di dafnie nei periodi caldi aumenta quello delle zanzare. In inverno non c‘è speranza per entrambe le colture ma niente toglie che si possano congelare in piccoli contenitori come quelli per il ghiaccio.
  • Le larve di zanzara vanno opportunamente congelate: una volta raccolte devono essere lavate con acqua corrente e versate nel contenitore da congelare; fatto ciò verranno messe direttamente in freezer, per via dell’esuvia esterna si mantengono integre allo scongelamento evitando dunque liquidi inquinanti al contrario delle dafnie che possono spappolarsi
  • Le larve di zanzare e/o le dafnie possono essere anche seccate lasciandole al sole per 10-20 giorni per poi essere recuperate in piccoli contenitori ermetici e conservati in luogo fresco e asciutto. Al sole perderanno completamente l’acqua senza perdere il loro valore nutrizionale (a scapito solo delle vitamine) evitando di doverle tenere in freezer.
  • Seccare al sole (NON IN FORNO!!!) significa raccogliere le larve ecc. in uno straccio di cotone (una vecchia maglietta di cotone possibilmente bianca è perfetta) in modo da fargli assorbire l’acquain eccesso per poi essere lasciata al sole di giorno e lontano dall’umidità la notte. Non sovrapporre una raccolta sull’altra ma stendetela su un’altra superficie pulita una volta seccata verrà via facilmente e potrà essere raccolta grattandola con un cucchiaio.
  • Lasciando i contenitori senza rete antizanzare spesso e volentieri si possono sviluppare altre forme larvali di insetti (alcuni ditteri) come in uno stagno e che possono essere anch’esse date ai pesci
  •  Particolare attenzione deve essere fatta ai retini per la raccolta che devono essere sempre diversi da quello dell’acquario per evitare contaminazioni che possano portare a malattie indesiderate. Un conto è versare le larve o le dafnie in acqua, un altro è fa strisciare un retino sulla pelle i un pesce che prezioso o meno possa essere potrebbe mettere a soqquadro l’intera vasca (questo indipendentemente dal cibo vivo  dall’articolo vale sempre!)
  • Una piccola curiosità sui mangimi per uccelli: nei mangimi spesso si mescolano larve come piccole camole ecc. con il granturco o altri cereali, per evitare tossinfezioni agli uccelli le larve vanno dapprima immerse in acqua bollente dove per lo shock termico si “fanno” letteralmente addosso svuotando in questo modo l’intestino dei malcapitati da eventuali parassiti prima di mescolarli ai mangimi. Potrebbe essere utile per chi ha colture di tubifex larve di mosca camole ecc.

Concludendo:

Per chi si volesse cimentare a dare un cibo sempre fresco o per semplice curiosità del tipo “vediamo se le mangiano”e talvolta più salutare quanto detto prima è valido per molte altre colture “stagionali”. Molte popolazioni hanno nella loro cultura e tradizione la conservazione dei cibi in questo modo (ananas, banane, fichi secchi, pomodori ecc.) e non vedo il perché non possano essere utilizzate anche per i pesci (lo fanno anche per il cibo liofilizzato che compriamo in negozio).

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