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Riproduzioni

Aspettare il partner perfetto o accontentarsi?

Con l’avvento di San Valentino e la miriade di articoli che si scrivono per l’occasione, in giro tra i blog sono rimasto incuriosito da un titolo in particolare:

Aspettare il partner perfetto o accontentarsi.

Leggendo, l’articolo dedicato ad alcuni modelli culturali “istintivi” delle persone sulla scelta del partner, non ho potuto fare a meno, da buon acquariofilo, di correlare questi “modelli comportamentali” ai nostri pesci facendomi una piccola panoramica sulla scelta dei nostri più comuni specie allevate.
È ben noto che anche nei pesci, la scelta del partner è essenziale e decisivo per preservare e trasmettere il proprio corredo genetico alle generazioni future. Forse penserete che con quest’ultima frase siamo ben oltre il nostro modello sociale legato all’evento “San Valentino”; non se inteso però, come quel momento che fa riflettere se sia il caso di scegliere o continuare con il/la parter ideale o nel nostro caso specifico, con quel pesce che si ha davanti.

Per tali scelte i pesci non sono certamente meno complessi, hanno anche loro la fortuna di dover scegliere i regali da fare: un nido, un tronco, una conchiglia ed un luogo sicuro ecc. senza escludere quanto possa essere difficile farsi notare tra tanti conspecifici.

Una sfrenata caccia alla conchiglia, alla roccia, alla pianta, alla buca perfetta o il costruite anche delle complicate strutture di sabbia indicano certamente dei modelli comportamentali straordinari che hanno il solo scopo di farsi notare.

imageI ciclidi del lago tanganica raccolgono o rubano dagli altri pesci i gusci vuoti delle conchiglie per ospitare il maggior numero di femmine nel loro harem con cui tramandare la propria discendenza. Foto: ciclidi.com

imageUn nido di Torquigener flavimaculosus. È ancora un mistero il perché di tale complessa struttura e quale sia il criterio di scelta della femmina.
foto: nationalgeographic.it

I pesci, un evoluzione con infinite tecniche di riproduzione, stupende colorazioni, spettacolari parate e affinate tecniche di corteggiamento e riproduzione, ogni giorno visibili anche nei nostri acquari dove i nostri pesci condividono un piccolo territorio.

Tutto cio però SOLO QUANDO CI STANNO….
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Il mio Betta splendens, splendido halfmoon che difficilmente si è riprodotto a causa della sua colorazione troppo chiara

Eh si! E’ proprio questo il punto e la dannazione di ogni allevatore riguardo alla coppia che non ci sta:

Quando la femmina decide di aspettare il partner perfetto o accontentarsi?

Decidere se dare o meno una possibilità a quel maschio oppure se è meglio aspettare e scongiurare ogni rischio e investire nel potenziale maschio che già si ha davanti, visto sotto l’esperto occhio di un acquariofilo è un bel problema.

Recentemente ho fatto da relatore in una serata tra amici al G.A.S. – Gruppo Acquariofilo Salentino, trattavo una piccola presentazione sulla mia esperienza nella riproduzione dei piccoli pesci, caracidi e ciprinidi in genere che ricordo sono pesci solitamente di cattura e raramente allevati.
Alle grosse specie con difficili modalità di controllo della riproduzione (carassi, carpe ecc.) viene spesso praticata la “spremitura” cioè la deposizione e la fecodazione di una specie viene praticata manualmente massaggiando ed espellendo, a mano, uova e spermatidi per poi essere riuniti insieme, senza aspettare corteggiamenti, riti, ecc. non solo per i tempi che occorrono ma anche per una maggiore praticità nelle operazioni. Oltretutto con queste modalità non si incorre nel rischio che le uova siano divorate. I miei preferiti Puntius padamya, P. Conconius, P. titteya, Tanichthys albonubes e caracidi in genere mi hanno spesso dato dei grattacapi perché queste specie che, più che depositare, disperdono le loro uova con dinamiche diverse per ogni singola specie, il più delle volte non ne vogliono sapere di riprodursi a causa della scelta della femmina sul maschio. Si può discutere a lungo del rapporto esistente tra il maschio e la femmina, il più delle volte infatti, quest’ultima “non ci sta”, soprattutto perché il maschio, spesso stressato da spostamenti, cambi, ecc. agli occhi di lei, quel maschio, non si definisce un bell’esemplare o un maschio ideale.
Il concetto alla base di ciò è che spesso in queste specie è la femmina che deve essere pronta e si deve sentire tale quando verrà isolata col maschio. Non è difficile quindi intuire perché non è sempre facile farli riprodurre. Nella scelta del partner, infatti, non è solo essenziale che si creino determinate condizioni chimiche dell’acqua ma, anche spingere alla giusta risposta nel partner inducendolo a scommettere sul pesce che si ha a disposizione e che attendere quello perfetto può essere inutile.
Betta poco colorati come nel caso degli “white” non avendo colorazione accessa non è riconosciuto come un maschio o non come un pesce sano rendendo difficili le fasi di corteggiamento. Un’ottima soluzione in questo caso è quello di farli riprodurre al buio anche se non sempre si ottengono degli ottimi risultati.

L’acquariofilo, in questi casi, vorrebbe sempre che la femmina si “accontenti” del partner fornito, soprattutto quando si tratta di selezione di alcuni caratteri recessivi in una specie, spingendo l’idea che sia meglio non aspettare il riproduttore perfetto, facendogli intendere che quello messogli a disposizione è la scelta migliore.

In alcune mie esperienze di riproduzione ho capito che si può, a volte, forzare questa scelta non solo con l’isolamento della coppia per molto tempo ma semplicemente aggiungendo un maschio meno appariscente, spingerà il maschio a darsi da fare di più per conquistare la femmina e quest’ultima a comprendere quali alternative ha rispetto ad un altro concorrente.

Non è certamente facile nemmeno per quei pesci che alla base di tutto c’è la formazione della coppia. Non solo perché e legato al trascorrere della loro vita ma anche perché tale “accoppiamento” non preclude, in alcuni casi, nemmeno la futura riproduzione.

Per concludere è chiaro che non è facile comprendre le dinamiche di tanti comportamenti in un rapporto difficile sia per i pesci e figuriamoci per gli uomini. L’esperienza è la tenacia degli allevatori è giunta alla selezione di specie dalle rare caratteristiche genetiche. Basti pensare alle splendide varietà di pesci rossi, dei discus dei Betta ecc.

Per mia indole non amo fare troppo da cupido ed eccedere con tali selezioni. Ma sono molto contento di aver compreso meglio le piccole peculiarità di coppia dei miei pesci.

L’articolo prende spunto da: Aspettare il partner perfetto o accontentarsi?.

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