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Pesci

Channidae

Di recente nella mia fishroom sono entrati a far parte della famiglia channidae: i Bleheri.

Acquistati a 8-10 cm di grandezza Channa bleheri si è rivelato sin da subito in un pesce differente dai miei C. ornatipinnis o dal mio C. lucius.

Channa bleheri insieme a Channa orientalis è la specie più facile da allevare ed è il pesce dalle dimensioni più piccole (18-20cm max).

E’ stato scoperto e classificato nei bacini del fiume Brahmaputra negli stati dell’India nord-orientale di Assam e Arunachal Pradesh aree pluviali con stagionalità piuttosto varia sia dal punto di vista climatico che nelle condizioni chimico-fisiche delle acque in cui vivono. Ciò rende questi pesci molto resistenti alle variazioni di temperatura, pH e alle condizioni di inquinamento dell’acqua. Ciò non significa che possono vivere bene in acque putride ma che hanno un alta resistenza ai parametri chimici critici per le comuni specie ornamentali dei nostri acquari.

Le condizioni di allevamento dei channa in mio possesso sono abbastanza varie e a seconda della tipologia di acqua a disposizione. Generalmente li allevo a temperatura che varia dall’estate all’inverno dai 26°C ai 18°C in acque con medio-alta durezza (15-30°dGH) a 300-1000 µS/cm e pH normalmente acido per la presenza di radici e/o legni. Illuminazione medio-bassa (0,3 Watt/litro) per permettere alle piante meno esigenti di crescere e filtraggio con filtri ad aria da impianto centralizzato. Cambi parziali del 20-30% da settimanali a mensili a seconda della stagione.

In acquario, quella che spero sia una coppia, sono molto attivi e vivaci, relativamente poco aggressivi tra loro ma altrettanto territoriali. La compatibilità di questa specie con i conspecifici è dettata dallo spazio a disposizione e non tanto dagli arredi presenti. Posso ben affermare questa loro indole aggressiva perché in un primo momento (essendo piccoli) li ho tenuti in una vasca più piccola ma piena di arredi, piante e rocce. I quattro bleheri in mio possesso si “incontravano” tutti nella piccola area aperta della vasca ma nel momento in cui si rintanavano nelle proprie aree poco tolleravano la vista in lontananza dei coinquilini. Attualmente vivono in una vasca da 100 litri ben arredata ma trascorrono molte ore nelle aree libere dalle piante per poi rintanarsi ognuno nel proprio territorio a debita distanza l’uno dall’altro. 50 litri a pesce dovrebbe essere un buon compromesso di vita ideale per questa specie a condizione che l’acquario sia abbastanza profondo… evitate dunque le vasche lunghe e poco profonde.

Rispetto al Channa lucius e ai miei Channa ornatipinnis, C. Bleheri sono meno timidi e danno molta più confidenza all’uomo; si nascondono poco e quando lo fanno non hanno preferenza di nascondigli. A differenza degli ornatipinnis che scavano tane dove rifugiarsi o dei lucius che si nascondono verticalmente tra le piante, i C. bleheri usano piante, rocce, legni o anfratti purché ricadano nella loro area di sicurezza. I quattro esemplari da me allevati, raramente attraversavano l’area dell’altro anche se spesso e volentieri li ho visti nuotare tutti insieme per tutta la vasca.

Channa bleheri divora senza alcun timore tutto ciò che è commestibile; si avventa, salta e morde il cibo non appena è alla sua portata. Li alimento con Acheta domesticus piccoli pesci, cibo congelato e talvolta con mangime per pesci carnivori per variare un tantino la dieta.

A differenza degli ornatipinnis che si avvicinano lentamente e compiono un vero e proprio silenziosissimo agguato, o dei lucius che inseguono rapidamente il malcapitato, i bleheri non aspettano la preda, nel caso dei pesci, li inseguono e quando sono vicini con scatti fulminei li afferrano e li ingoiano interamente… fate dunque attenzione che la preda non sia troppo grande per la sua bocca.

Fondo misto sabbia-ciottoli per evitare che scavino o sradichino le piante. Questa soluzione da oltretutto un aspetto molto naturale alla vasca. Rispetto ai “cugini” più grandi non smuovono il fondo perché, come già detto, non creano tane o nicchie per nascondersi.

Dunque se avete voglia di fare un salto di qualità e provare ad allevare questa specie, più in alto alla catena alimentare dei nostri comuni pesci ornamentali, non esitate nell’allestire una vasca a loro dedicata e mi raccomando vasca rigorosamente chiusa e cibo vivo o congelato con parsimonia!

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